DON DAVIDE ALBERTARIO

DON DAVIDE ALBERTARIO

Pubblicato il 29/11/1996

La scelta di iniziare l’illustrazione dei personaggi dell’archivio Arcari con don Davide Albertario non è casuale , bensì dettata dal fatto che don Davide fu uno dei primi personaggi coi quali Arcari strinse legami di profonda amicizia e col quale ebbe affinità di intenti e di pensiero.

Arcari, fin dal 1897, a soli 18 anni, inizia l’attività giornalistica come redattore dell’Osservatore Cattolico, diretto da Filippo Meda. Qui conosce don  Albertario (1846-1902) e il gruppo dei cattolici revisionisti (Murri, Toniolo,Mauri, ecc).  Don Albertario, sacerdote di ardente fede, polemista impetuoso, predicatore, conferenziere intransigente contro il liberalismo cattolico, ferreo oppositore al divorzio, subì numerosi processi. Nel 1898 fu condannato a tre anni di carcere. Fu amnistiato un anno dopo.

Arcari, che si recò a ricevere l’amico all’uscita dal carcere, in una conferenza commemorativa tenuta a Novi Ligure il 15/10/1902, ricorda così il fatto: “La mattina del 24 maggio 1899 io mi aggiravo per le vie oscure ed anguste di Finalborgo, attendendo le cinque, ora in cui il grande recluso doveva uscire dal carcere. Alle quattro e mezza fui introdotto negli anditi tristi della prigione e vidi don Albertario al di là dell’inferriata, fiero nella sua veste di prete come un fanciullo che sia per la prima volta vestito da uomo. Egli abbracciava l’inferriata con le sue mani possenti, quasi volesse frantumarla per uscire all’aperto. Finalmente suonarono le cinque. Eravamo due suoi nipoti ed io, ma don Davide non ci sorrise, non ci baciò, non ci strinse la mano, porse a me un telegramma e mi disse: và, Arcari. Quel telegramma era diretto al Papa e diceva: Esco dal carcere, invoco da Voi gli ordini per la battaglia”

Nell’archivio Arcari sono conservate cinque lettere di don Davide, due sono lunghissime, scritte dal carcere, su carta intestata della Casa di Reclusione, con riportato a stampa il regolamento relativo alla corrispondenza epistolare dei detenuti.  Le altre tre lettere sono del periodo successivo. Nell’ultima in data 20/06/1902, pochi mesi prima di morire, don Albertario dà consigli al giovane amico. In archivio si trovano inoltre numerosi ritagli di giornale riportanti le conferenze commemorative che Arcari tenne dopo la morte del suo “Maestro spirituale”. Di don Albertario è conservata in biblioteca la sua più nota opera: Un anno in carcere 2557 -Milano – Ufficio dell’Osservatore Cattolico 1900. La dedica autografa dice: “Al caro Paolo Arcari, collega carissimo nella redazione del giornale e sul lavoro per la causa di Dio, in segno di stima, affetto, riconoscenza. Padre Davide Albertario – Milano, 6 luglio 1900

Renato Soltoggio

Info su Renato Soltoggio

Renato Soltoggio nato a Tirano il 23maggio 1941
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